“Is This What We Want?”: Mille Artisti Britannici Lanciano un Album Muto Contro l’Intelligenza Artificiale

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Is This What We Want - hans zimmerIl 25 febbraio 2025, oltre mille artisti britannici, tra cui nomi di spicco come Kate Bush, Damon Albarn, Annie Lennox, Hans Zimmer, Imogen Heap e Brian Eno, hanno pubblicato un album muto intitolato Is This What We Want? per protestare contro le proposte legislative del governo britannico che potrebbero consentire alle aziende di intelligenza artificiale (IA) di utilizzare opere protette da copyright senza il consenso degli autori. (rollingstone.it).
L’iniziativa, ideata dal compositore Ed Newton-Rex, mira a sensibilizzare l’opinione pubblica sui rischi che tali politiche rappresentano per la creatività e i diritti degli artisti. La proposta di legge permetterebbe alle aziende di IA di sfruttare contenuti online, come musica, arte e testi, per addestrare i propri modelli senza compensare gli autori originali.

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L’album, della durata di 47 minuti e composto da 12 tracce silenziose, non è solo simbolico: i titoli delle tracce, letti in sequenza, formano la frase “The british government must not legalise music theft to benefit AI companies”, (“Il governo britannico non deve legalizzare il furto di musica per favorire le aziende di AI”), un messaggio chiaro e potente rivolto a un pubblico sempre più assuefatto a contenuti omologati e di scarsa qualità. Il tutto si può riassumere nello slogan: “E’ questo ciò che vogliamo? Questa non è creatività. Meritiamo di meglio. Sostieni la vera arte. Rifiuta la mediocrità”. I proventi dell’album saranno devoluti all’organizzazione benefica Help Musicians .

Is This What We Want - foto 4Questa protesta solleva una questione cruciale: l’uso non autorizzato di opere creative da parte di sistemi di IA non solo mina i diritti degli artisti, ma rischia anche di impoverire la qualità dell’arte stessa. Permettere alle macchine di replicare e diffondere contenuti senza l’intervento umano potrebbe portare a un appiattimento culturale, dove l’originalità e l’espressione personale vengono sacrificate in nome della standardizzazione e del profitto.
Negli ultimi decenni, abbiamo assistito a una crescente omologazione dei gusti e dei contenuti artistici, guidata da logiche commerciali che privilegiano la quantità sulla qualità. Questa mediocrità culturale genera un pericoloso loop: le persone, abituate a consumare musica spazzatura, spingono involontariamente gli artisti a produrre opere mediocri per sopravvivere sul mercato. Ciò limita le possibilità di espressione autentica e impedisce lo sviluppo delle capacità soggettive, creando frustrazione e infelicità sia negli artisti che nel pubblico.

Se la società non fornirà un supporto economico e morale agli artisti che si impegnano nella produzione di musica di alto profilo, questi saranno costretti ad abbandonare la loro vocazione o a piegarsi alle logiche della musica commerciale di bassa qualità. La creatività vera necessita di tempo, dedizione e spesso di risorse che, senza un adeguato sostegno, diventano irraggiungibili.
La partecipazione di figure di spicco come Hans Zimmer e Brian Eno, noti per le loro composizioni innovative e di qualità, sottolinea la gravità della situazione. Questi artisti, simboli di eccellenza creativa, hanno deciso di unirsi a questa protesta per ricordare che l’arte non è solo intrattenimento, ma uno strumento fondamentale per la crescita culturale e l’evoluzione dell’umanità.

L’album Is This What We Want? non è solo un atto di denuncia, ma un appello a tutti: pubblico, legislatori e piattaforme digitali. La tecnologia deve essere al servizio della creatività, non viceversa. Se permetteremo all’IA di sostituire la mano dell’artista, rischieremo di perdere la varietà e la profondità emotiva che solo la mente umana può offrire.

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1 Response

  1. 10/03/2025

    […] singolare che ha unito tantissimi grandi artisti britannici nel campo musicale, che, per protesta, hanno pubblicato un album muto dal titolo “Is This What We Want?”, nel quale l’insieme dei titoli di ciascun brano formano la frase: The british government […]

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