“.Net Of Illusions” dei Brave New Worlds: un’opera ciclopica
La nostra recensione
Brave New Worlds é un progetto che riunisce artisti amanti dell’elettronica con artisti strumentali e collaborazioni estemporanee. La nave é capitanata da Fabio Armani, che suona il pianoforte e i sintetizzatori, e che cura anche le batterie e gli arrangiamenti, coadiuvato da Andrea Fenili, voce, cori e chitarre e da Luciano Masala alle chitarre elettriche e acustiche. Questa la formazione base dalla quale parte un notevole estro creativo ed una produzione imponente che pone le sue basi nella narrativa fantascientifica, distopica, new wave di fine ‘900, e approda, anzi, per meglio dire, si trasforma nel costrutto creativo che la band stessa autodefinisce “progressive rock” ma che in realtà fonde in se molto del genere rock, jazz, techno, fusion, intramezzato dagli scenari musicali ambient post-apocalittici e cinematografici.
Partendo da questo preambolo stilistico della formazione, arriviamo ora al recente lavoro dei Breve New Worlds dal titolo “.Net Of Illusions”, rilasciato a maggio del 2021, che rappresenta il secondo ‘concept album’ della band. Un vero e proprio racconto che potete seguire ascoltando le varie tracce e leggendone la storia descritta nel nutrito booklet fornito a corredo, che vi guiderà attraverso i due capitoli di questa saga futuristica, per un totale di 15 brani e di circa due ore di musica. Durante questo lungo viaggio sono affrontati i temi del futuro dell’umanità, dell’amore, della distopia, della realtà virtuale, del cyberspazio, della clonazione umana, delle pandemie in un susseguirsi continuo di scene musicali, sempre nuove ed interessanti e disseminato di variazioni improvvise: Troviamo la loro musica geniale e stimolante.
L’estro creativo di questa band é notevole e c’é una quantità immane di spunti melodici, riffs e accorgimenti musicali che occorrerebbero giorni per carpirne il totale quadro d’insieme. Tra i brani più significativi vi segnaliamo assolutamente “Across her.side” con il suo tema orientale, morbido ed avvolgente, “Darkest Light”, un pezzo nel quale ci sono molte delle caratteristiche stilistiche dei Rush, gruppo tra l’altro penso volontariamente ripreso nel synth iniziale di “Neuromancer” – brano dove é chiaro il riferimento al romanzo di fantascienza di William Gibson del 1984. Poi vi segnaliamo “Illusions Theme I”, fantastica, dove jazz, musica classica e moderna si fondono e dove si scoprono tratti sonori figli della produzione dei PFM. Molti brani evolvono verso una musica più cinematografica che oggi sta diventando, anche nelle produzioni pop, non più un tabù e qui trovo usata molto e molto sapientemente. Vi consigliamo di ascoltare anche la struggente “Butterfly Effects” con il suo testo sofferto e sentito. Terminiamo la mia carrellata dei brani consigliati con il pezzo finale, cioè “Frozen Waves” che chiude questa favola distopica lasciando il posto ad un ultimo canto di consapevolezza dei protagonisti, senza però arrivare ad momento di reale lotta di liberazione dalla condizione di essere prigioniero di un sistema disumano:
“Qui, sulla soglia di me stesso, contemplo
cosa sono diventato
un manichino sordo in un mondo vuoto
Ora, alle porte del vuoto contemplo
ciò che sarà e che è stato
un manichino cieco in un mondo giusto..”
IL COMUNICATO STAMPA DELLA BAND
.NET OF ILLUSIONS è il secondo album concettuale1 della band di progressive rock BRAVE NEW WORLDS ed è ispirato alle opere degli scrittori di fantascienza della così detta “new wave” (Philip K. Dick, William Gibson, Roger Silverberg, Roger Zelazny…), agli scritti dello storico Yuval Noah Harari (da cui è preso il concetto di rete di illusioni o rete dei miti) e di altri futurologi.
In questo lavoro abbiamo cercato di inviare le nostre sonde concettuali nel futuro e immaginare diversi scenari per l’umanità. Parleremo quindi di intelligenza artificiale, distopie, realtà virtuale, cyberspazio, clonazione, pan-epidemie, Homo Deus …
In tutti i pezzi abbiamo voluto tenere al centro l’essere umano, ovvero la persona comune (uomo o donna) con le sue paure, psicosi, speranze … di fronte ad una realtà che muta con una velocità esponenziale. Potrete quindi ascoltare storie d’amore in scenari distopici (“Across her.side” e “Across his.side”), fughe in realtà virtuali (“Sliding Reality”) o battaglie apocalittiche per la sopravvivenza (“Twilighht Skylies”). Inoltre, alcuni dei pezzi hanno un riferimento esplicito alle opere degli autori di fantascienza (es: “A Scanner Darkly” di P.K. Dick – “Dying Inside” di R. Silverberg – “Neuromancer” di W. Gibson).
BRAVE NEW WORLDS è un progetto di ‘progressive rock’, concepito e realizzato da Fabio Armani, Andrea Fenili e Luciano Masala con l’aiuto di altri validi artisti. L’uso del termine ‘progressive’ più che riferirsi ad uno specifico genere musicale, andrebbe considerato come un’attitudine “open-minded”, ovvero una spinta ad andare oltre i confini ed esplorare territori musicali non ancora tracciati.
Ovviamente, nella nostra musica potrete trovare influenze di gruppi e artisti come Ayreon, BMS, Genesis, King Crimson, Pink Floyd, Porcupine Tree, Riverside, Yes, così come band di musica elettronica della scuola di Berlino (Tangerine Dreams, Klauss Schulze …), ma abbiamo seguito principalmente la nostra attitudine e storia musicale o meglio il concetto che era ed è alla base del primo album BRAVE NEW WORLDS, del secondo .Net of Illusions o di ciascuna traccia per poterla trasferire all’ascoltatore.
Non solo – continuando ad ascoltare musica ed essendo aperti a molti generi come il jazz/rock, la world fusion, l’ambient, minimal, techno – potrete riconoscere influenze di autori contemporanei come Daft Punk, deadmau5, M83, Skryllex … Ciò detto, Brave New Worlds (BNW) è il nome di un progetto musicale, di una band o del loro primo album? Ovviamente è tutto ciò. E … si, BNW è certamente ispirato al lavoro filosofico distopico “Ritorno al Mondo Nuovo” di Aldous Huxley. Abbiamo pubblicato il nostro primo album ad Ottobre 2020 e ora il secondo chiamato .Net of Illusions.
1 Response
[…] “.Net Of Illusions” dei Brave New Worlds: un’opera ciclopica Intervista ai BRAVE NEW WORLDS […]