Ruby Sparks
Calvin è un giovane scrittore di successo che, però, non scrive da parecchio. Calvin sogna una ragazza dai capelli rossi e dal corpo affusolato. Il suo nome è Ruby Sparks. Dopo averla sognata Calvin scrive di lei. Come per magia Ruby si materializza nella realtà. Calvin stenta a crederci: Ruby è reale e non è frutto della sua mente. Calvin prima pensa di essere pazzo poi si rende conto che anche gli altri vedono Ruby. Una volta realizzato che è tutto vero Calvin inizia a vivere la sua storia d’amore con Ruby, una ragazza spigliata, piena di voglia di vivere, una ragazza che lo ama tanto. Però Calvin è una persona senza amici e troppo presa dal suo mondo immaginario per accorgersi del fatto che mette troppa pressione su Ruby dato che è l’unica persona che frequenta oltre al fratello. Ha paura di perderla, è possessivo con lei. Così continua a scrivere di lei cambiando il suo carattere e rendendola prima asfissiante nei suoi confronti e poi eccessivamente allegra. Verso la fine del film Calvin, dopo un alterco con Ruby, scrive che quest’ultima lascia dietro il suo passato ed è finalmente libera. Inoltre vediamo che Calvin, riguardo la sua storia con Ruby oramai terminata, scrive un libro dal titolo “The girlfriend” per raccontare tale storia, storia che viene creduta dal pubblico come storia di finzione.
Certo come idea alla base della narrazione quella rappresentata in “Ruby Sparks” è eccezionale e da sola rende il film oltremodo interessante ed intrigante. Creare il proprio partner dal niente forse è il sogno di tante persone, creare, poi, il proprio partner ideale rappresenta il massimo.
Ma non è solo questa “frizione” tra reale e irreale a rendere “Ruby Sparks” un film importante. Infatti, questo film parla del fatto che alcune persone sono possessive in un rapporto di coppia, maniaci del controllo sulla vita del partner. Quindi un film che spinge alla riflessione su questa cosa mostrando gli effetti deleteri di questi comportamenti dannosi per il rapporto di coppia.
E ancora è un film sulla creazione artistica, la quale sembra una sorta di “parto” per alcune persone, un qualcosa che viene generato dalla propria mente, dalla propria fantasia e poi diventa qualcosa di reale. Ruby è la metafora della creazione artistica che prima di arrivare al pubblico è già opera “reale e vegeta” per il creatore della stessa. Inoltre, e come non accorgersi della cosa, c’è sia una sorta di storia nella storia, un meta-film, una meta-narrazione, che un accenno ad un rapporto distorto tra creatore e personaggio creato. Quest’ultimo rapporto o meglio dire “incontro” porta al paradosso, simboleggiato da quest’immagine di una macchina da scrivere con le aste dei tasti bloccate fra loro.
Il film finisce come inizia, quindi presentando una sorta di ciclo infinito che si presenta a noi ogni volta che intraprendiamo una storia d’amore o ogni volta che creiamo qualcosa di nuovo. La creazione porta al cambiamento da una fase antecedente e c’è un travaglio in questo passaggio, una sorta di lotta interiore per arrivare a quel cambiamento che genera il “nuovo”. Calvin è già uno scrittore di successo e la creazione di “The girlfriend” arriva solo dopo un travaglio durato tanto tempo. Il film lascia intendere che la storia tra Calvin e Ruby, che si incontrano di nuovo a fine film, non finirà forse bene, chi lo sa? Ma dopo tutto è la vita, nella sua imprevedibile bellezza….
Ultimo appunto: la storia del film è stata scritta da Zoe Kazan, grande talento del nuovo cinema, la quale interpreta Ruby nelle sue tante sfaccettature offrendo una prova di grande talento dal punto di vista espressivo. Come è brava l’attrice a cambiare umori, stati d’animo, impostazioni facciali ed altro…. Insomma, Ruby “Sparks” è un film da vedere tante e tante volte per poterlo apprezzare in pieno, un film sofisticato, complesso e soprattutto tanto poetico….